domenica 29 aprile 2012

E COSI' GIUNTI AL BIVIO...

Ci si avvicina al primo maggio, un tempo la festa dei lavoratori.
Un tempo... visto che oggi di lavoratori ce ne sono sempre meno e anche per loro c'è ben poco da festeggiare. Stiamo esondando dal barile pieno di liquame. Chi ha ancora fiato cerca di restare a galla, ma piano piano c'è la quasi certezza di andare a finire di fuori. E trasformarsi in uno sporco rigagnolo che scorre lento verso le fogne.
Questo è il mondo che ci hanno dato.
Questo è il mondo che abbiamo voluto.
Questo è il mondo che abbiamo cercato.
Ce n'erano altri possibili, ci sono stati dei bivi da prendere in considerazione quando ci sono stati posti davanti. Erano strade oscure, dove non si vedeva il percorso, ma erano forse strade più sicure. Ci siamo fatti abbagliare dai lampioni, senza pensare che, dopo quel bel viale che ci trovavamo davanti, ci poteva essere un baratro.
E allora... via per la strada (apparentemente) più facile. E poi, quando si arriva sullo strapiombo la velocità è ormai troppo alta e non si fa in tempo a fermarsi.
Ma poi... fermarsi per andare dove? Indietro non si torna. Indietro è stata fatta terra bruciata.
Solo avanti si può andare.
E avanti c'è il burrone.
Pronti? State per caderci tutti... preparatevi al gran salto.
E la prossima volta... vabè, inutile dirlo... se ci sarà una prossima volta prenderete ancora la via (apparentemente) più facile, quella con i lampioni e le vetrine. Una via oscura che attraversa il bosco, anche se è quella giusta, fa paura.
Un po' come la vita.
Ma lì, almeno, non ci sono alternative.


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