Non si è ancora spenta l'eco delle imprese del prode Capitan Schettino, che troviamo il modo di farci ridere addosso un'altra volta in tutto il mondo. Il protagonista dell'ultima comica, stavolta è lui: Gianni Alemanno, uomo che, per motivi noti solo agli dei, è sindaco della capitale italiana.
Alemanno sta alla testa di tutta una serie di personaggi che stanno portando avanti una commedia (anzi, tragedia) dell'arte, di fronte a una nevicata così forte da piegare in due un paese intero (o quasi). Sicuramente una città intera... e che città.
Nevica in inverno. Dopo la constatazione di questa terribile, ma soprattutto inaspettata verità (chi si potrebbe aspettare, infatti, la neve in questa stagione?) sono scattati allarmi e controallarmi, paure, proclami, stati di emergenza... insomma, quasi un allarme catastrofe nucleare.
E poi? Poi succede che nevica davvero... e tutto va in tilt.
E cominciano le comiche.
Fra l'altro Alemanno la faccia da comico (e la voce) ce l'ha, quindi il ruolo gli viene particolarmente bene. Da rotolarsi sulla sedia la scusa che ha cercato di inventarsi, proponendo un classico della comicità: la commedia dell'equivoco.
"Dai 15 ai 30 mm di acqua" Gli hanno scritto dalla protezione civile, che corrispondono a dieci volte tanto in neve. In tutto il Comune di Roma non c'era nessuno in grado di capirlo, evidentemente. Alemanno continua a non farlo, portando al geniale eccesso questa storia dell'equivoco. Mi chiedo se Cerami e Benigni siano fra i suoi sceneggiatori.
Non contento, e, soprattutto, desideroso dell'oscar, sta continuando a proporre battute spassose e gag di favolosa intensità. Dalla commissione d'inchiesta all'affermare che "erano 35 anni che non nevicava così a Roma: era il 1985" Fantastico... nemmeno Groucho Marx oserebbe tanto.
Ops, mi scuso Sindaco... non vorrei che, leggendo, pensasse che il Marx in questione fosse... "l'altro". Poi la commedia degli equivoci continuerebbe, ma, si sa... poi le cose lunghe, stancano.
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