giovedì 15 marzo 2012

Assuefazioni

Parto con il vocabolario e la definizione di Assuefazione: stato di acquisita insensibilità da parte dell'organismo umano verso una determinata sostanza (solitamente droghe, come per esempio i farmaci) in seguito a una prolungata assimilazione.
“Acquisita insensibilità da parte dell'organismo”. A quante cose stiamo ormai facendo assuefazione? A parte alla vita, cosa che siamo costretti a imparare da subito, per non impazzire o peggio.
E durante la vita, ci si trova ad avere a che fare con droghe ben più pesanti e letali di quelle a cui accenna la definizione del vocabolario.
La politica, l'economia, la televisione, i falsi rapporti umani, i sorrisi di circostanza, la religione, l'inquinamento, i telefonini, i pazzi che vanno a 200 all'ora sull'autostrada. La pubblicità.
A tutto facciamo assuefazione. Acquisita insensibilità da parte dell'organismo.
Insensibili. Così diventiamo. Così diventa il nostro corpo. Così diventa la nostra mente. Così diventa il nostro cuore. Così diventa la nostra anima.
Insensibile.
Impermeabile.
Non c'importa più di niente, diventiamo dei robot, dei consumatori, degli elettori. Rincoglioniti da tutto, accettando una vita che, se ce l'avessero detto prima non avremmo accettato. Un po' come il paradosso della rana nell'acqua bollente.
Siamo diventati delle rane insensibili. Forse la vita è questa, ma... l'acqua bolle ed è tardi ormai per schizzare via dalla pentola.
Acquisita insensibilità da parte dell'organismo (…) in seguito a una prolungata assimilazione.
Assuefazione.
Potevamo anche scegliere però, eh? Non era detto che dovessimo rimanere così... a bocca aperta... a prendere tutto ciò che ci viene buttato dentro.
Assuefazione.
Insensibilità.


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