domenica 4 marzo 2012

Cavilli

Ecco, ci siamo. Si è aperto a Grosseto il grosso baraccone del processo per il naufragio della Costa Concordia.
Pronti, partenza... via!
Via alle perizie, Via agli avvocati, Via alle arringhe, Via allo scambio di accuse, Via alla sottrazione di responsabilità, Via allo show.
Schettino contro Costa, Costa contro Schettino, passeggeri e superstiti contro tutti, il dio denaro pronto a tendere le sue poderose braccia su tutto questo baraccone.
L'imperizia, la moldava, le urla dalla capitaneria, "vada a bordo, cazzo!", tutto ciò che è stato quella notte surreale, si trasformerà in una foresta di carte e scartoffie, in un coacervo di dichiarazioni, in una gara a scrollare le spalle e dire: "colpa sua, non mia".
Il coraggio non è un obbligo, certo, ma la vigliaccheria dovrebbe essere sempre punita. Da qualsiasi parte venga. E vigliaccheria è anche cercare di addossare tutte le colpe da una parte.
E la verità?
Quella non la sapremo mai, come sempre.
Quella resterà nascosta fra le righe di tutte le migliaia e migliaia di pagine che verranno scritte.
La verità è sepolta in fondo al mare, insieme alle anime di coloro che per quella crociera hanno pagato il biglietto più caro: la vita.
Ma il baraccone deve stare in piedi. Avanti signori, mostrate i vostri candidi volti, le vostre mani immacolate.
Alla fine salterà fuori che non è colpa di nessuno. O forse sì.... forse sarà colpa di uno scoglio malefico e assassino. Peccato che lui non può difendersi o assumere un avvocato bello e abbronzato.
Sarebbe perfetto.

1 commento:

  1. Non servono processi fiume, si DEVE solo far sparire dall'universo uomini e aziende come quelle citate.

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