Se la vita è un film, qualcuno comincia a crederci anche troppo. Leggo della morte di un farmacista, a Milano, a causa di un conoscente, il quale gli ha versato del cianuro in un aperitivo. Motivo dell'assassinio? Un debito di 270mila euro che il signore in questione aveva nei confronti del farmacista e che non riusciva a restituire.
E allora che si fa?
Ci si trasforma in un personaggio uscito da un giallo di Agatha Christie, si studia un piano infallibile (tanto Poirot, tutto sommato, non esiste mica... e chi ci prende mai?) si versa del cianuro (qui è evidente l'astuzia quasi mefistofelica, essendo il veleno l'arma preferita dalle donne, sembra quasi voler indicare un cherchez la femme) in un Crodino e si porta all'ignaro creditore.
Et voilà.
La vita è semplice.
Si spende e si spande? Allora si contraggono debiti. Tanto, prima o poi, l'albero dei soldi tornerà a buttare no? Non torna a buttare? Ma sì... facciamo altri debiti su debiti, tanto non può mica durare a lungo questo periodo di vacche magre no? E poi... perché rinunciare alla bella vita, alle abitudini costose, alle spese liete e felici? Perché rinunciare a oggetti plusvalutati e inutili? Perché accontentarsi di una vita sobria? Ma no... facciamo debiti e continuiamo la bella vita. Tanto prima o poi qualcuno ci penserà.
Non so se è il caso in questione, non avendo approfondito. Potrebbe essere e potrebbe non essere. Sicuramente ce ne sono a migliaia di casi del genere. Dove la protervia e l'arroganza dovuta al possesso di denaro fanno sì che non si possa accettare di fare un passo indietro, di vivere una vita più vera e meno lussuosa, di aprire gli occhi sul mondo reale invece di tenerli chiusi in uno virtuale fatto di lustrini e amene lussuosità.
Mi chiedo come sia possibile che un uomo debitore di una cifra così alta sia in rapporti amichevoli con il suo creditore tanto da portargli l'aperitivo, che fa supporre chiacchiere come due vecchi amici.
Mi chiedo questa e tante altre cose, nel leggere una notizia del genere, che mi fa pensare che siamo solo all'inizio. Che nei prossimi tempi dovremo leggerne altre, di cose del genere. E che, come al solito, ci scivoleranno addosso senza lasciare traccia. Senza pensare che in questo mondo ci viviamo tutti.
E spesso... al di sopra delle nostre possibilità.
Delle vostre.
State attenti... e se proprio dovete scegliere la strada delittuosa... non leggete i romanzi gialli. Là è molto più semplice. La carta non è vita.
I debiti sì.
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