Eh sì, che ce ne vuole tanta per tirare avanti.
Ci vuole forza fisica, forza mentale, forza spirituale.
Ci vuole forza per sopportare un mondo fatto di piccoli egoismi e piccole opportunità da non condividere con nessuno.
Ci vuole forza per svegliarsi la mattina e avere voglia di gettare uno sguardo verso un sole che appare sempre meno benevolo; forse anche lui si sta stancando di illuminare un pianeta che, ormai, di illuminato non ha più niente.
Ci vuole forza per accendere la tv e rimanere lì imbambolati dalle iperboli sofistiche di chi questo mondo lo tiene fra le mani e non lo vuol mostrare a nessuno, dicendo solo: "fidatevi, stiamo lavorando per voi!"
E' un po' come i cantieri sulla Salerno – Reggio Calabria: eterni. Senza una conclusione, senza un fine, senza uno scopo. Lì solo per gli interessi mafiosi e per succhiare soldi a uno Stato complice e compiacente.
Anche lì lavorano per noi.
Lavorano per voi.
Lavorano per loro. Per le organizzazioni mafiose.
Che, per carità... come diceva qualcuno, non esistono mica. Sono solo invenzioni di menti bacate.
Certo, come no...
E ci vuole forza per sopportare tutto questo. Per guardarsi attorno e rendersi conto che nulla cambia, tutto è immutato e immutabile. Che più si alza la voce e meno si ha voglia di fare. Che più sono le promesse fatte e più sono le probabilità che non vengano mantenute.
Ci vuole forza, sì... quella forza che non avete dentro, che non sentite nemmeno con lo stetoscopio. Quella forza che vi siete fatti strappare via dai mezzi di comunicazione, dalla finta tecnologia, dal finto benessere e dall'illusoria convinzione di poter contare qualcosa.
E ci vuole forza a vivere in una fogna e vomitare ogni giorno nel vedere tutto questo.
E ci vuole forza (ma molto poca, in questo caso) nello scriverne. Sapendo che a nessuno importa di parole così... quasi buttate al vento; di parole che non possono far altro che essere scambiate come parole di un matto. Che possono, al massimo, suscitare un risolino o un ghigno di sdegno.
Ma sempre e solo verso chi scrive.
Mai rivolti, risolini o sdegno, a se stessi.
Perché ci vuole forza per pensare di essere innocenti, per pensare che non è colpa nostra, per pensare di esserne al di fuori.
Ci vuole forza per tenersi sul viso la propria maschera.
Ci vuole forza, sì.
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