giovedì 29 settembre 2011

IL PRIMO PASSO...

Come si comincia un blog? O meglio... come si comincia qualcosa nella vita? Io non lo so, non sono mai stato bravo a iniziare qualcosa. Mi sentivo in imbarazzo il primo giorno di scuola, ho sempre avuto difficoltà nel primo approccio con una ragazza, oppure semplicemente ad avviare una conversazione. Del lavoro ne vogliamo parlare? Insomma... come si inizia? E in questo caso, com'è che si inizia a scrivere in un blog? Ci si presenta? Si dice chi siamo? Cosa facciamo? Perché scriviamo? Cosa vogliamo ottenere?
Non ne ho la più pallida idea, così come non ho idea del perché sto scrivendo e mettendo nero su bianco un po' di me stesso. Io, che non sono mai stato capace di farlo con le persone che ho avuto vicine. Non con familiari e amici, non con fidanzate e amanti. Con nessuno... e a pensarci bene nemmeno con me stesso. Ma da qualche parte bisogna pur cominciare, come ho sentito dire spesso. E comincio da qui allora. Comincio dai dubbi, forse l'unica presenza costante nella mia vita. Dubbi che mi portano a pensare, anche, se non stia facendo una cazzata ad aprire questo blog. Dopotutto sarebbe meglio che me ne rimanessi zitto e buono nelle tane in cui sono uso ripararmi. Invece ho voglia di condividere e pazienza se questa condivisione sarà fine a se stessa. Non ho più voglia di nascondermi e, se devo purtroppo continuare a farlo fisicamente, voglio almeno poter evadere con le parole. Già... perché oggi, in quest'alba del nuovo millennio, chi scrive è costretto a nascondersi. Da chi o da cosa non importa, così come non importa chi possa esserci dietro queste parole.
Un clandestino.
Niente di più, niente di meno.
Uno che ha forse troppo tempo per pensare e un po' di rabbia da sfogare. Uno che ha un "garage" dentro di sè, pieno di cose; futili o meno... pieno di parole, di pensieri, di voglie, di frustrazioni, di "vorrei", di noia, di sorrisi e di un sacco di altre cose che non è nemmeno il caso di elencare, visto che non stiamo andando a fare la spesa al supermercato.
Orrore!
Cosa? Il supermercato?
Sì, forse anche questo, ma ora mi stavo riferendo a ciò che ho visto alzando gli occhi. C'è uno specchio.
Ho un aspetto così repellente?
Sì, forse sì, ma non è quello a provocarmi tutto questo orrore.
E' quello che c'è dietro lo specchio che, scrivendo queste righe, ha cominciato ad aprirsi... a svelarsi. Come un demone pronto a saltare fuori e impadronirsi del mondo. Beh, caro demone, non sarà facile, questo mondo è pieno di tuoi simili. Vedi? Guarda fuori dalla finestra, guardali sfrecciare sicuri e noncuranti.

Tu sei un 'anima inquieta piena di dubbi proprio come me. E per questo... sì, sono lieto di conoscerti.
E che sia un buon viaggio per entrambi.


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