Caro Vasco,
mai come oggi ho desiderato di essere un tuo amico. Uno di quelli con cui bevi una birra, fai una grigliata, ridi, scherzi, litighi, guardi un film o una partita. Una persona "di casa" insomma. Vorrei essere questo per poterti parlare senza nessun tipo di filtro, come si parlano gli amici veri, di questa vicenda "Nonciclopedia" che che sta monopolizzando molte conversazioni sui social network e sui forum.
Invece non sono tuo amico, purtroppo e rimango uno dei tanti che ti segue da sempre e che ha ascoltato millanta volte le tue canzoni. Quindi con una sorta di sudditanza che c'è sempre fra artista e ascoltatore. Comunque proverò a scriverti una lettera come fossi davvero un tuo vecchio amico. Una lettera che non leggerai mai e, se anche lo facessi, probabilmente non ti importerebbe del suo contenuto, ma sento di volerlo fare lo stesso.
Caro Vasco, dicevo... seguo ormai da qualche giorno l'evolversi (o involversi, forse) di questa querelle nata con l'autosospensione di Nonciclopedia a seguito dell'annuncio dato dai tuoi legali di una querela, a causa di frasi diffamanti scritte su di te. Premetto dicendo che credo che la libertà di ognuno sia anche quella di incazzarsi se altri (soprattutto se sconosciuti) scrivono cose di noi che non piacciono. Così come hai fatto tu. Non penso però che tu abbia bisogno di un'azione del genere anche se rispetto le tue decisioni.
Nei giorni successivi mi è parso che la situazione si fosse un po' tranquillizzata. Fra l'altro ho letto diverse cose su Nonciclopedia e alcune mi hanno anche fatto ridere, apprezzando spesso anche l'irriverenza con cui vengono trattati certi temi da quei tipi. Diciamo che li ho trovati innocui. Poi ieri, incuriosito, sono andato a vedere le pagine che tu hai nominato (una tra queste, quella di Anna Frank, per esempio). Ecco... lì hai ragione in pieno. Quella non è satira e non so nemmeno trovare un termine per definirla, se non pensare che si tratti di qualcosa di disgustoso (per usare un eufemismo). Ma tu, caro Vasco, non li avevi certo querelati (o annunciato querela) per quelle pagine. Tu l'avevi fatto esclusivamente per la tua, che, a quanto mi risulta sia stata tolta. Ed andare ora a rimestare la cosa per far vedere a tutti che avevi ragione mi pare pleonastico.
Certo, ti sono arrivati insulti da un sacco di gente... quello non è certo piacevole. Ma che vuoi... sei un personaggio pubblico amato da milioni di fans ed è normale che tu sia odiato da qualche migliaia di persone. Questo non vuol dire che una persona come te debba star lì ad accettare gli insulti di chicchessia, figuriamoci, ma nemmeno che tu ti erga a capopopolo dei fans accaniti che invece ti sostengono senza il minimo dubbio. Così facendo ti metti nella condizione di pilotare il pensiero di chi un pensiero non ce l'ha. Perché ho letto i commenti... e se trovo imbecilli quelli che ti offendono, trovo altrettanto imbecilli alcuni di quelli che dimostrano il classico realismo più del re.
Ho letto anche dei commenti molto pacati, definirei quasi illuminati... si sente che certa gente ti segue da tempo. Commenti in cui pervade anche il dubbio. Commenti scritti in italiano corretto. Al contrario delle sgrammaticature di alcuni (badiamo bene, alcuni) dei tuoi fans. E credo che un fan, tuo o di altri cantanti, dovrebbe essere proprio così. Avere anche dei dubbi. E poterteli comunicare. Senza che ci sia il "muro" di quegli irriducibili che mi fanno pensare a quegli arroganti-ignoranti che tu giustamente citi.
Caro Vasco, se leggessi queste righe diresti probabilmente che anch'io non valgo un cazzo perché sto a nascondermi dietro un nome che non è il mio. E forse avresti ragione, non lo nego. Ma non nasconderti nemmeno tu dietro il fatto di essere una rockstar con un pubblico che ti adora e che non mette e non metterà mai in dubbio quello che dici. Non affermare che sono questi coloro che capiscono. C'è anche tanta altra gente che capisce, che non ti insulta, ma si permette di non essere sempre d'accordo con quanto dici.
Con la stima e la passione di sempre...
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