Guardo le immagini via internet e non ci credo, come non ci si vuole credere ogni volta che la natura svela il suo volto più terribile e ci fa ricordare di quanto siamo piccoli, impotenti, inutili. Fino a domani, quanto meno; quando torneremo a pensare di essere onnipotenti, superiori a tutto e a tutti. Alla vita stessa.
Genova per noi. Ti ricordo tanti anni fa, Genova. E tu la ricordi elle.bi.? Ti chiamo così, con le tue iniziali, dopotutto non sono nemmeno sicuro di volermi ricordare come ti chiami. Ma allora Genova era per noi, elle.bi. Genova per noi, che sognavamo qualcosa di importante, di sicuro, forse di eterno. Genova per noi, che camminavamo respirando l'aria del mare e sentivamo i profumi del mondo. Di tutti i mondi che confluivano lì. Genova per noi, nelle canzoni che la celebravano e ci risuonavano in testa con i suoi nobili menestrelli. Genova per noi e quella volta che danzasti nuda in Via del Campo e solo io ti guardavo. Genova per noi, che si specchiava nel tuo caschetto nero e nei tuoi occhi vagamente orientali. Genova per noi, che rabbia e desiderio passavano nei nostri cuori sulle ferite della città. Genova per noi, che fosti tu a dirmi: voglio andarci con te. Genova per noi, che l'abbiamo vissuta come un feto materno che ci accoglieva. Fragile e puttana come solo lei sa essere. Genova per noi era Bocca di Rosa e si vedeva solo dal mare. Genova per noi, che oggi piange, così come piangesti tu, in quella sera in cui i tuoi occhi avevano il colore dell'addio.
Oggi non so dove sei elle.bi. Genova è ancora là, ferita, offesa, violentata. Oggi a Genova si soffre. E quelle lacrime immense e pesanti che precipitano dal cielo e trasformano la bellezza in orrore hanno il sapore della morte. Perché oggi a Genova si muore.
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