domenica 26 febbraio 2012

Prescrizioni

Et voilà... ci siamo di nuovo.
Anche questa volta se la cava e non c'era dubbio alcuno. Dopotutto, 17 anni di mantenimento del potere sono serviti solo a questo. A permettergli di esercitare qualsiasi nefandezza e poi mettersi le spalle al sicuro. Circondato dalla sua banda bassotti di avvocati, che hanno più la faccia da delinquenti che da legulei, ha messo un altro sigillo alla sua vita perfetta. Quella fatta per inculare gli altri (soprattutto quelli che gli danno retta e dicono: "ma poverino, ce l'hanno tutti con lui" e magari non arrivano alla fine del mese).
All'estero si stanno spanciando dalle risate e chi, come me, se ne sta all'estero, non ha altro sentimento di quello della vergogna. Sì, vergogna. Perché non sai mai cosa rispondere quando ti fanno le domande su "quello lì" (scusate ma anche soltanto nominarlo mi fa schifo). Perché, qualcuno pensa che allora gli italiani sono tutti così e tu sei italiano e ci stai parlando e lo senti... senti che quegli occhi ti accusano. Ti senti dare del mafioso, del puttaniere, del criminale, del furbastro... tutto il peggio del luogo comune che investe gli italiani. Tutto il peggio che quella persona lì riesce ad avere dentro di sè, nulla escluso.
Hai ben voglia a dire che la prescrizione non è assoluzione. Ti chiedono: ma sta dentro o fuori? Capito? Le persone intelligenti ragionano così, altro che prescrizione. Stiamo parlando di un delinquente che non soltanto non è in galera, ma gli viene data la possibilità di comandare, di influire sulla scena non solo politica, ma anche sociale e del costume.
E molti lo imitano.
Gli uomini vogliono essere come lui.
Le donne vogliono uomini come lui.
Sapete che c'è? Prendetevi fra voi, io me ne sto fuori.
Mi prescrivo. Come un buon Clandestino.



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