venerdì 6 aprile 2012

AQUILA SENZ'ALI

I terremoti sono eventi naturali, tanto spietati quanto imprevedibili. Non si possono fermare, si possono, al limite, contenere. Si può lavorare sulle strutture, sui modi di costruire, ci si può affidare alle tecniche moderne per cercare di limitare i danni.
Ma non si possono fermare.
Come non si poteva fermare quel tremendo terremoto che ha sconvolto l'Abruzzo e il suo bellissimo capoluogo tre anni fa.
Quel 6 aprile in cui L'Aquila e il territorio circostante sono stati devastati dalla terra che tremava.
Non si poteva fermare il terremoto.
Si poteva, però, ricostruire.
Dove sono Bertolaso e Berlusconi?
Dov'è il simpatico ex premier, che in quei giorni dispensava lacrime, sfoggiava elmi da pompiere, rassicurava i poveri senza tetto, sparava promesse a raffica?
Con quel suo "stile" falso e retorico, con quei sorrisi finti e tirati, con quelle parole con il naso lungo.
Dov'è finito il grande manovratore del paese? Qualcuno gli ha ricordato che L'Aquila è ancora lì, ferita, umiliata, distrutta due volte? La prima dalla furia della natura, la seconda dalla falsità di chi doveva provvedere.
Dov'è finito il buon cuore dei bravi italiani? Qualcuno ha mai pensato, magari, di scambiare una settimana di vacanza in resort 5 stelle con una settimana di lavoro a spazzar macerie? Oppure basta farsi vedere con le dita impegnate a digitare sms di solidarietà, tanto per lavarsi la coscienza e poter dire: "io il mio l'ho fatto!"?
L'Aquila è ferita, L'Aquila è senza ali... e chi allora rideva, continua a farlo.
Sulle macerie e sulla sofferenza.
Ma con la coscienza a posto.


1 commento:

  1. Quell'ex premierino dopo averne sparate in tutte le salse si e' ritirato(nel vero senso) nbella sua magione. Meno male, sto gia' meglio, sai a sentirlo che voltastomaco.

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