mercoledì 13 giugno 2012

ULTIMA FEDE IN CUI SPERARE

Crisi.
Crisi... non si sente (quasi) parlare d'altro.
Crisi e mancanza di soldi.
Manca lavoro, manca la dignità, manca il diritto a una vita serena.
Crisi, insomma.
Così dicono.
E quando mancano i soldi, che si fa?
Si gioca, ovviamente.
Lotti, superenalotti, grattaevinci, lotterie, schedine e chi più ne ha più ne metta.
La più grande tassa pagata dai poveracci, illusi di poter cambiare la vita, mandare in culo la crisi e la propria esistenza grama con una botta di fortuna che li spedisca direttamente in qualche esotico paradiso pieno di lusso, sorrisi, escort (sia maschili che femminili) e quant'altro possa far felice l'esistenza umana.
Lotterie.
Numeri che saltano in un'urna.
Un po' come noi tutti... ridotti ormai a essere dei piccoli numeri chiusi in un contenitore, che saltano, saltano e saltano, in attesa di essere estratti.
Affidare la vita alla sorte, d'altronde, è più facile che affidarla al proprio sapere, al proprio essere.
Ma meno redditizio.
Per uno che vince (forse) milioni perdono.
Ma non importa... l'importante è andare avanti con la speranza. Che poi, alla fine, tanto speranza non è. E' solo una disperazione mascherata da qualcos'altro.
Lotti, superlotti ed enalotti.
Continuate così.
Dopotutto anche le galline negli allevamenti stanno a pensare a chi sarà estratta la mattina dopo per farsi tirare il collo.
Le tavole sono imbandite... a chi tocca essere tirato su per far felici i commensali?
Forse a te che stai leggendo?
Forse a me che ti sto scrivendo?
Non importa. Chi ha la tavola imbandita mangerà sempre; chi sta nel pollaio dovrà solo aspettare di farsi arrostire.
Con buona pace dei numeri.
Quelli, almeno, se ne stanno buoni e non si lamentano.
Ah già... nemmeno voi.



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