mercoledì 1 febbraio 2012

Raiuto

Seguire le notizie stando fuori dal paese, solo su internet senza l'intervento di radio e tv, dà a volte una sensazione strana, quasi di posizione attiva nei confronti delle notizie stesse. In questi giorni mi capita di avere un confronto "binario" con la Rai. Spot e controspot che invitano (anzi, obbligano, perché il canone è un TRIBUTO, dicono) a pagare un centinaio di euro per quello che una volta era il canone rai, poi per fregare meglio tutti è stato trasformato in una tassa sul possesso della tv. Rimane una tassa che va a impinguare le casse della tv di Stato.
Intanto sale la polemica su Celentano a Sanremo. 350.000 euro per una serata, il doppio per due o più serate. Bel lavoro fare le pause, dovrei pensarci anch'io. Comunque, non ce l'ho con Celentano. Lui è un'artista, addirittura diventato ormai un mâitre à penser del costume e della società. Ha quindi tutto il diritto di chiedere quanto ritiene giusto per i suoi interventi. Lo scandalo è che la Rai gli dia quei soldi. Poi... che fine facciano quei soldi ci importa poco: è inutile che veniate a dire che saranno devoluti in beneficienza e che, oltretutto, Celentano ci pagherà le tasse sopra anche se non intascherà un centesimo.
Non è questo il punto ed è qui che ci fregano. Il punto è che un'azienda pubblica, finanziata in buona parte dai cittadini che fanno anche un sacrificio per pagare questi 100 e passa euro, non può, in un momento come questo, buttare via tutti questi soldi. E non solo per Celentano. Quanto costerà tutto il baraccone di Sanremo? E altre trasmissioni in cui milioni e milioni di euro vengono buttati, bruciati, distrutti! Così... senza il minimo rispetto per quelli che sono i veri padroni della Rai: voi! Voi, cittadini siete il vero consiglio di amministrazione, non questi pagliacci servi e leccaculo di partito. Come questo nuovo direttore del tg1, appena nominato dai berluscones e, ancor prima di insediarsi ha fatto la solita magra figura dell'italianetto in un italietta da poco. E non solo per il solito servilismo, ma anche per la stupidità dimostrata nel cascare alla finta telefonata di un pessimo imitatore di Bossi (un giornalista di radio24, se non ho letto male) e prostrarsi in ginocchio davanti a lui.
Dimostrando ancora una volta che non è cambiato niente.
Il caimano è ancora vivo.
Voi siete morti.
Sveglia... la Rai è vostra, riprendetevela.
Non date 700.000 euro in beneficienza, non ce n'è bisogno, ora. Che li diano loro, 700.000 euro. Ce li hanno! Eccome se ce li hanno!


2 commenti:

  1. Ce li hanno ma gli fa più gioco a spenderli così. Un Celentano porta ascolti e gli ascolti portano sponsor è tutto un giro e poi se quei soldi li usassero per abbassare il canone verrebbe solo qualche centesimo per ognuno. fanno schifo ma sanno quel che fanno

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    1. non è canone rai ma tassa di possesso sull'apparecchio TV

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