Il 21 febbraio 1916 è la data dell'inizio di quella che fu la più lunga offensiva della I guerra mondiale: la battaglia di Verdun.
Una delle più cruente della storia, combattuta nel nord-est della Francia dall'esercito tedesco e quello francese.
Una battaglia in cui, si calcola, abbiano perso la vita circa 1 milione di persone.
Un milione... decina di migliaia più decina di migliaia meno... cosa saranno mai? Cosa importa se sono 900.000? Tanto centomila persone in più o in meno cosa sono? Sono gli abitanti di una cittadina piuttosto grande, per esempio.
E' questa la vita umana: niente.
A Verdun c'è stata la sublimazione dell'idea che i soldati fossero solo carne da macello. Niente di più, niente di meno. Uomini mandati a combattere e a sparare ad altri uomini che avevano la colpa di parlare una lingua diversa. Questa è l'Europa. Parliamo di pace, di progresso, di unione, di civiltà.
Civiltà.
L'Europa è nata da migliaia di anni di guerre, di morti, di sangue, di dolore. Quale civiltà? L'essere umano non è civile, è prepotente; ben altra cosa.
Verdun: là dove i comandanti fucilavano i propri soldati se ritenuti non abbastanza coraggiosi. Perché, ci vuole coraggio ad andare a prendere una pallottola che ti sfonda il cranio?
Erano, quegli uomini, quei ragazzi, padri, figli, fratelli. Erano persone. Avevano un lavoro, una famiglia. Mangiavano e bevevano. Facevano l'amore. Ridevano. Soffrivano una vita che era dura per la maggior parte di loro, sicuramente. Ma vivevano.
Una delle più cruente della storia, combattuta nel nord-est della Francia dall'esercito tedesco e quello francese.
Una battaglia in cui, si calcola, abbiano perso la vita circa 1 milione di persone.
Un milione... decina di migliaia più decina di migliaia meno... cosa saranno mai? Cosa importa se sono 900.000? Tanto centomila persone in più o in meno cosa sono? Sono gli abitanti di una cittadina piuttosto grande, per esempio.
E' questa la vita umana: niente.
A Verdun c'è stata la sublimazione dell'idea che i soldati fossero solo carne da macello. Niente di più, niente di meno. Uomini mandati a combattere e a sparare ad altri uomini che avevano la colpa di parlare una lingua diversa. Questa è l'Europa. Parliamo di pace, di progresso, di unione, di civiltà.
Civiltà.
L'Europa è nata da migliaia di anni di guerre, di morti, di sangue, di dolore. Quale civiltà? L'essere umano non è civile, è prepotente; ben altra cosa.
Verdun: là dove i comandanti fucilavano i propri soldati se ritenuti non abbastanza coraggiosi. Perché, ci vuole coraggio ad andare a prendere una pallottola che ti sfonda il cranio?
Erano, quegli uomini, quei ragazzi, padri, figli, fratelli. Erano persone. Avevano un lavoro, una famiglia. Mangiavano e bevevano. Facevano l'amore. Ridevano. Soffrivano una vita che era dura per la maggior parte di loro, sicuramente. Ma vivevano.
E poi sono stati mandati a morire... così, come formiche. Che importa a chi tocca? E per cosa poi? Per vincere.
Vincere.
La vittoria.
Chi vince le guerre? I vivi?
No, le guerre le vincono i morti. Le guerre le vince chi ha più carne da mandare al macello, chi può vantare le cifre più alte fra i caduti.
Un milione... novecentomila... che importa quanti sono morti a Verdun? Che importa quanti sono morti nelle varie guerre? Che importa se il risultato è un mondo dove siamo arrivati di nuovo al limite? Alla soglia della sopportazione fra gli incapaci che reggono le fila?
Qualcuno è già pronto.. la carne da macello non manca. Non ci sono più le trincee, i pidocchi, il freddo e le malattie della prima guerra mondiale.
A Verdun, la battaglia durò circa dieci mesi.
Oggi le battaglie durano poco. E' l'attesa che è lunga... snervante... proprio per preparare l'odio dei poveri verso i più poveri.
Ci saranno altre battaglie, i vincitori stanno già ordinando le bare.
Disertate, se potete. E' l'unico modo per non dargliela vinta.
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