giovedì 22 marzo 2012

IL FILO ROSSO DELL'ODIO

Oslo, 22 luglio 2011
Firenze, 14 dicembre 2011
Tolosa, 20 marzo 2012

Tre città legate da un invisibile filo rosso come il sangue versato da vittime innocenti dell'ignoranza, della peggior cattiveria dell'essere umano. Della brutalità più indegna e vergognosa, quella dell'uomo comune.

A Oslo due attentati uccisero 77 persone. Anders Behring Breivik l'assassino. Militante di destra, fiero e strenuo difensore della razza superiore. Superiore... si sentono così questi qua. Ha messo una bomba nei pressi del quartier generale del governo di Oslo e poi ha brutalmente assassinato decine e decine di ragazzi, al campo giovani laburista sull'isola di Utoya.

A Firenze nel dicembre scorso, il militante di destra Gianluca Casseri ha ucciso due senegalesi in pieno giorno e pieno centro. Anche lui appartenente alla razza superiore, giustiziere contro i cattivi e sporchi inferiori che infestano le città che dovrebbero essere ad appannaggio dei fieri rappresentanti di un'idea che sa di morte.

A Tolosa, due giorni fa, Mohamed Merah, franco algerino, dichiaratosi legato ad Al Qaeda, anche lui fiero rappresentante di una razza superiore (curioso: gli imbecilli pensano sempre di essere superiori, da qualunque parte della barricata siano) ha seminato il panico uccidendo prima dei militari poi dei bambini in una scuola ebraica.

Oslo, Firenze, Tolosa. Tre città legate dall'odio. Da episodi apparentemente isolati, in cui tre uomini, sentitisi investiti della qualifica di giustizieri, hanno sfogato il loro odio e la loro criminale ignoranza contro persone innocenti.
E' la cultura dell'odio. E' un braciere in continuo fermento che investe questa società legata e votata al denaro, all'arroganza, all'ignoranza, al disprezzo per il diverso. E allora saltano fuori questi cavalieri della morte, così schifosi da non fare nemmeno venire la voglia di nominarli. Figli di un mondo che insegna a odiare chi ha meno di noi, a scaricare la propria incapacità e la propria stupidità sugli altri. A far sì che l'ignoranza sia premiata e la cultura derisa.
Tre episodi isolati che tanto isolati non sono. C'è un filo rosso sangue che li unisce e che ne unirà altri. Fino a che non impareremo che è con la conoscenza che ci possiamo tirare fuori da questo pantano.
Fino a che non capiremo che le crisi, l'economia, i soldi, la finanza, le guerre... sono tutte metastasi del potere e di coloro che lo detengono. E che insinuano nelle menti inferiori l'idea di essere superiore.
Sono figli di una subcultura destroide, nazionalista, individualista, che trova fra i giovani terreno fertile. E anche fra i meno giovani. L'ignoranza non ha età. La protervia neppure. Qualcuno sogghigna, ne sono sicuro... è bene che qualcun altro cominci a rimboccarsi le maniche. Nel piccolo... nel suo piccolo. Parlando. Leggendo. Aprendo la mente. Cercando di capire. Diffondendo.
Però pensando amaramente, anche un attimo dopo, che il lato oscuro, per certi cervelli privi di cervello, è sempre più attraente. E che purtroppo non sempre la natura ci azzecca, perché se così fosse, i tre signori sopracitati e tutti quelli che sono come loro... non sarebbero nemmeno dovuti nascere!


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