martedì 8 maggio 2012

BISOGNA SAPER SCEGLIERE IN TEMPO...

... non arrivarci per contrarietà... così dice Francesco Guccini in una strofa della sua "Eskimo".
Invece, di solito, ci si arriva per contrarietà.
Come è accaduto in queste elezioni, almeno da quanto posso capire leggendo i primi risultati.
Crollo lega, quasi cancellazione del pdl, grande affermazione della lista 5 stelle di Beppe Grillo. Il pd vivacchia approfittando dell'astinenza e con questo pensa di avere trionfato.
Sì... e ora?
E ora che ci siete arrivati per contrarietà e non per tempo?
Il tempo giusto era vent'anni fa, all'alba di tangentopoli. Era il tempo di far fuori tutta una classe politica ed economica che aveva soffocato il paese. Era il tempo giusto per non far saltare in aria Falcone e Borsellino, di incazzarsi per la mafia seduta sugli scranni del Parlamento.
Era il tempo giusto.
Ma no... non lo avete voluto sfruttare il tempo giusto. Vi siete affidati al Grande Imbonitore, a un partito nuovo nato per mettere le mani su un paese devastato dalla corruzione. E per continuare e peggiorare quel percorso.
E ci avete creduto... avete creduto alle false promesse e ai sorrisi rassicuranti. Avete creduto nella peggiore demagogia possibile e avete bevuto tutte le balle che vi sono state imposte dal Sorridente Televisivo.
E non avete saputo scegliere in tempo.
Ci siete arrivati per contrarietà.
Sì... ma ora?
Ora votate per Grillo ma non sapete nemmeno perché e cosa lui voglia dire.
Ora evitate di votare per il centro destra aspettando magari un altro "uomo forte" che possa pensare per voi.
E cosa credete che cambi ora, visto che anche "gli altri" hanno fatto il gioco al ribasso e si sono adeguati alla peggior politica che si possa immaginare?
Quella "che è solo far carriera" come dice sempre Guccini in un'altra canzone. Quella che è solo pensare ai fatti propri. Quella che tutto è tranne che politica.
Ancora una volta si è scelto per contrarietà. E per meschinità. Quella di guardare sempre e solo il proprio orticello, senza considerare che il proprio orticello, a guardare solo quello, non crescerà mai.
Un po' come gli elettori.
Eh sì... bisognerebbe saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà.



3 commenti:

  1. Un pensiero frulla nella mia testa
    lo so che è un pensiero utopico che và aldilà di ogni immaginazione
    vi chiederete quale
    semplice cambiare il modo ormai obsoleto di fare politica
    fatto solo di tante chiacchiere e pochi fatti molti si domanderanno come.

    Annullare L’ Elezioni Politiche
    ( servono solo ai mangiapane Servi delle Lobby )
    Cosi facendo risparmieremo un sacco di soldi
    snellendo i fabbisogni elencati
    come priorità In campagna elettorale da i partiti
    e accantonati per fare gli interessi delle lobby.

    Vi chiederete chi siederà in Parlamento e al Senato ?
    Governatori Regionale e Sindaci di città Capoluogo
    Colmeranno il vuoto lasciato dà i mangiapane servi delle lobby
    Nominando ognuno un rappresentante
    I primi al Senato i secondi al parlamento.
    Per discutere i programmi divulgati in campagna elettorale
    e dare priorità a quelli urgenti .
    Come recita un vecchio detto troppi Cuochi guastano la cucina
    È quello che è avvenuto in 64 anni di Repubblica .

    PS Mi sono chiesto spesso cose L’utopia
    E da ignorante quale sono questa è l’unica risposta
    Che mi è venuta in mente
    L’utopia è il bene Che non c’è
    È la scintilla che manca a L’uomo per essere simile à DIO. VITTORIO

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  2. Annullare le elezioni sarebbe pericoloso, Vittorio. Nei paesi senza democrazia non c'è bisogno di elezioni. Vero è che questa democrazia è malata.. di un male grave e in fase terminale. Bisognorebbe solo (e semplicemente) cambiare le regole. Politica nel vero senso della parola. Fa politica chi vuole occuparsi della polis, del bene comune, e non delle proprie tasche. Siamo cittadini, non pecore. Abbiamo un cervello... basterebbe usarlo.
    Politica non come carriera ma come passione. E per un periodo limitato di tempo. E aperta a tutti.
    Ma, ahimè... non succederà.

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  3. Governatori Regionale e Sindaci di città Capoluogo

    Nominando ognuno un rappresentante

    I primi al Senato i secondi al parlamento.

    Per discutere i programmi divulgati in campagna elettorale
    e dare priorità a quelli urgenti .

    Come dovrebbe avvenire in una vera Democrazia.

    Quella che abbiamo dà 64 anni non è Democrazia
    è più simile alla corte dei miracoli.VITTORIO

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