lunedì 24 ottobre 2011

Oggi, camminando, ho incrociato una signora. Una signora di... più o meno una sessantina d'anni. Una signora come tante, che sfoggiava con dignità un ciuffo di capelli bianchi che le nascondeva la fronte bassa. Una signora con l'aria quasi da contadina, che sapeva sfoggiare la sua fiera bellezza agreste e un vestito a fiori piuttosto demodé.
Una signora che, incrociandomi, ha sfoggiato un sorriso e un buongiorno. E la sua bellezza è divenuta ancora più raggiante in quel momento, arrivando a scaldare l'alito grigio dell'autunno. Una signora che mi ha stampato sul volto un timbro di serenità che ancora mi tiene compagnia.
Non ci sono video, canzoni, film o frasi famose che possano accompagnare quel sorriso, ma solo quel sorriso, che non posso riprodurre, ma che posso soltanto guardare e riguardare, a occhi aperti o chiusi. Che tengo qui... dentro di me, come qualcosa di raro e di prezioso. Che porto con me, come una valigia da aprire e poterne contemplare il contenuto.
Perché una vita in clandestinità ha bisogno anche di queste cose. La mia... ma credo anche la vostra, che clandestini non siete e camminate con il passo pesante, l'anima in riserva e gli occhi buttati sul selciato.

4 commenti:

  1. sfoggiava con dignità, che sapeva sfoggiare la sua fiera bellezza, ha sfoggiato un sorriso e un buongiorno... troppe ripetizioni, professore degli avverbi

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  2. Ho sfoggiato a dismisura il verbo sfoggiare. Sono un alunno e anche piuttosto asino, come giustamente mi fai notare. D'altronde ho studiato poco nella mia vita, ho sempre avuto altro da fare e mi rendo conto della enorme distanza che c'è fra gli occhi e le mani. Continuerò a osservare e a scrivere male, oggi più contento di prima, visto che ho un professore (o una professoressa) che mi sa correggere. Grazie prof. (Però, da quel poco che ne so, sfoggiare è un verbo e non un avverbio).

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  3. Ah ah... non hai colto la sottile ironia. Spiego. Visto che, giorni fa, bacchettavi su Facebook avventati "avverbiatori" di congiunzioni, ho pensato che devi essere un tipo stile... grillo parlante. Di quelli che, dito contro, ti fanno notare gli errori in maniera paterna e cattedratica. Quindi ho pensato di renderti il dovuto e ti ho a mia volta bacchettato... per la prima e ultima volta. Credo che, passando il nostro tempo a studiare invece che a fare paternali, si cresca un po' di più.

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  4. Ah!... ssss...ì...ora è... tutto... chiaro! (boh???) Grazie della bacchettata prof, come vedi io non me la prendo. Certo però che dicendo (cito testualmente) "Credo che, passando il nostro tempo a studiare invece che a fare paternali, si cresca un po' di più" ti poni in modo mooolto paternalistico e cattedratico.
    Comunque una cosa l'hai azzeccata: sì, sono piuttosto grillo parlante, come si può capire da questo blog, e la cosa non mi disturba. Tendo a diffidare di chi dice: "io non ho niente da insegnare a nessuno". Di solito sono quelli che, più o meno implicitamente, passano la vita a voler diffondere il loro verbo.

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