venerdì 2 dicembre 2011

DENTRO O FUORI?


Leggere nella rete mi fa sorridere. Per modo di dire, in realtà si ride per non piangere. Leggo e sento sempre parlare di libertà. Libertà, libertà, libertà. "Io sono libero" "Io sono libera"... ognuno è libero, ognuno la può persino insegnare agli altri, 'sta cazzo di libertà. Che poi anch'io ci torno spesso sopra, ma... sai quando hai le lische lì, nella gola, che non vanno né su né giù...
Libertà...
Libertà è partecipazione, diceva Gaber. E chi partecipa? 
Libertà viene intesa invece come individualismo, come se la libertà volesse dire: "faccio il cazzo che mi pare". No, non è così. Quello si chiama egoismo... si chiama arroganza... si chiama menefreghismo.
Libertà...
...
Oggi camminavo per strada e ho notato una cosa... talmente semplice, talmente, ormai, normale, da faticare a notarla, anche se ce l'abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Ho notato che le case... beh, le case... non so davvero se mettermi a ridere o a piangere.
Parlate di libertà e mettete le sbarre alle finestre. Le case hanno quasi tutte sbarre alle finestre. 
Sbarre.
Le sbarre le hanno le prigioni.
La prigione è laddove si nega la libertà all'individuo. 
La prigione è prigionia, appunto.
E le prigioni hanno le sbarre... per non uscire. 
Come le vostre case. Freudiane.
Libertà...


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