sabato 21 gennaio 2012

AMARCORD

Novantadue anni e un giorno fa nasceva Federico Fellini. Sarebbe bello, oggi, poter spegnere tutte quelle candeline, ritte su una torta a forma di tendone del circo. E, intorno, tutti i suoi personaggi: da Gelsomina allo Snaporaz, da Anita a Zampanò e così via...
Fellini, Fellini... hai regalato sogni per anni, per decenni... per l'eternità. Hai usato il cinema come mezzo ideale per raccontare quello che avevi dentro. I tuoi sogni, i tuoi incubi, le tue paure, le tue speranze. Quello che vedevi e quello che non arrivavi a vedere. Hai portato il nome dell'Italia in alto nel mondo. Oggi, sai, come anche ieri, tanti squallidi personaggi fanno a gara, invece, per portare il nome di questo paese nel più profondo dei pozzi.
Ma tu non c'entri, Fellini. Tu te ne stai là, in qualche Olimpo, con la tua sciarpa, a guardare e, forse, a ridere delle umane cose.
E noi, qua sotto, a cincischiare e a cercare di mettere un piede dopo l'altro. E io, povero clandestino, sempre in bilico fra un'esistenza che non c'è e un futuro tutto da immaginare, non posso fare altro che pensare ai tuoi tempi e ai miei.
I tuoi erano tempi di speranza, venivate fuori da una guerra, anzi.. dalla Guerra!! E avete costruito un mondo. E tu ci hai messo del tuo, Fellini. Hai dato sensibilità tangibile ai sogni. E lo hai fatto con quel tratto da artista che ti contraddistingueva, tanto da risultare amato e considerato in tutto il mondo. Hai dato il via a tanti neologismi, hai raccontato di una dolce vita e hai saputo aggettivare un modo di dire della tua terra romagnola. Hai vinto 5 oscar e hai portato l'Italia del mondo, facendo camminare i tuoi connazionali a testa alta.
Oggi dobbiamo camminare a testa bassa, invece. Per i politici ma anche per gli artisti. Per un vuoto totale che quel cinema che tu hai amato tanto non riesce più a colmare. Mi chiedo chi, oggi, produrrebbe i tuoi film. Forse nessuno. Forse Berlusconi, ma prima vorrebbe che una delle bionde che ti piacevano tanto facesse un salto a palazzo Grazioli.
E' un mondo triste, Fellini... io non so dove sei, so però dove sono io. Su questa terra, che, un giorno, tu decidesti di rendere più lieta. Che, un giorno, altri hanno deciso di rendere più tetra.
Buon compleanno, Fellini... avrai gente migliore con cui brindare ovunque tu sia.


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