Lavorare, lavorare.
La vita è questa... lavorare. Ma chi l'ha deciso?
Boh?
La società, dice.
Ma cos'è la società?
Siamo noi.
Allora lo abbiamo deciso noi.
Lavorare, correre, produrre. Ognuno deve essere la formichina che mette il suo tassello sul mondo e sulle sue necessità. E non c'è tempo, non c'è spazio per chi non vuole. Per chi non vorrebbe.
Automobili, orologi, telefonini, vacanze in resort, gioielli. Opulenza.
Pensiero, zero.
Libertà. Quella sì, però!
Uomini con la cravatta stretta al collo che parlano di libertà.
Donne che hanno barattato la vita con il futile e hanno rinunciato alla VERA bellezza, non quella delle estetiste e del silicone, che parlano di libertà.
Smog, cemento, acciaio.
Rabbia.
Annichilire l'avversario. Il nemico. Siamo tutti nemici in questa società.
Ma ci sorridiamo tutti.
Facciamo finta di commuoverci.
E siamo tutti amici, tutti fratelli.
Facciamo schifo, diciamoci la verità... e ci vuole tanto ad ammetterlo?
ho pensato a piero ciampi e a questa canzone durante la lettura di questo enorme(beh quasi) scritto. che ho scoperto l'altro giorno grazie a dei commenti su di una questione riguardante il lavoro, e i giovincelli
RispondiEliminahttp://www.krisis.org/1999/manifesto-contro-il-lavoro
molto interessante il tuo intervento!
in effetti siamo delle merd..e!
non tutti, la maggiorparte dai!
saluti!!
Diciamo non tutti... anche se molti fanno la loro parte.
RispondiEliminaGrazie a te per il tuo intervento, andrò a vedere il link che hai lasciato.